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Il Picco Del Petrolio

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Il Picco Del Petrolio di Stuart McMillen
M. King Hubbert guardo' la folla e inizio' a parlare. I 500 geologi del petrolio si zittirono mentre Hubbert predisse l'incombente declino della loro industria.
Era Giovedì 8 Marzo 1956, e Hubbert era il relatore principale al convegno in un Istituto per il Petrolio Americano a San Antonio, Texas. Le polemiche sembravano seguire Hubbert e quella mattina non era diversa.
Solo qualche minuto prima di arrivare al leggio, King Hubbert era stato chiamato dal palcoscenico per una telefonata urgente. Era di un assistente di un funzionario del suo datore di lavoro, la Shell Oil. La persona importante agitata chiedeva con urgenza ad Hubbert di “attenuare” il suo discorso e di rimuovere le “sensazionali” predizioni del declino del industria del petrolio.
Hubbert fini' la chiamata, e si accese di rabbia. Penso' a quelle persone con cui era obbligato ad avere a che fare. I lobbisti, gli uomini d'affari, gli addetti alle pubbliche relazioni. Venditori senza scrupoli che manipolavano i dati per i loro egoistici interessi personali.
Hubbert era uno scienziato. Gli interessava solo la verità oggettiva non importava quanto brutta fosse. M. King Hubbert torno' sul palcoscenico ancora piu' determinato. Il suo discorso sarebbe stato esattamente come aveva pianificato.
Si schiarì la voce e presento' le prove che l'industria petrolifera degli U.S. era a 15 anni di distanza dal picco.
M. King Hubbert era nato nella 'selvaggia frontiera' della cittadina di San Saba, Texas nel 1903. Hubbert aveva passato la sua intera giovinezza dentro i confini del Texas, finché non era andato a Chicago per “istruirsi” a 19 anni. Viaggiando leggero, e con solo soldi abbastanza per raggiungere la città di Oklahoma, Hubbert fece tanti lavori estivi per finanziare il suo viaggio a nord.
Hubbert lavoro' con un gruppo per riparare i binari dei treni rovinati della Union Pacific. Era un duro lavoro fisico, che includeva sposare a mano pezzi da mezza tonnellata e martellare chiodi di metallo per fissare bene i binari.
Con l'estate lavorativa completata, King Hubbert arrivo' in Illinois nel Settembre 1923, e si iscrisse all'Università di Chicago. Hubbert ricerco' il corso di studi il più vasto possibile. I primi corsi in Tedesco e matematica lo portarono ad altri corsi in scienze.
Quando un preside impaziente spinse Hubbert affinché scegliesse finalmente una specializzazione... Hubbert studio' attentamente la lista dei corsi e scelse una doppia specializzazione in geologia e fisica.
La sete di conoscenza di Hubbert lo fece divenire uno dei più istruiti geologi della sua generazione. Nel 1926 Hubbert si iscrisse a un corso particolarmente autorevole in geologia economica. I suoi occhi si aprirono alle risorse e all'energia richiesta dal moderno mondo industriale.
Hubbert ripenso' al suo tempo passato col gruppo ferroviario. Il sudore, la fatica, il tempo richiesto per sistemare i binari al proprio posto. Hubbert vide che la forza umana era schiacciata dalla forza industriale che avrebbe viaggiato sui binari.
I motori a vapore rappresentavano la padronanza umana dei combustibili fossili in ogni luogo. Un furioso fuoco bruciava nel cuore dell'armatura di ferro.
Un inferno che furiosamente espandeva l'acqua in vapore spingendo pistoni, girando ruote, spingendo la grande e goffa locomotiva in avanti, lontana dalle carrozze spinte da cavalli lasciate nella loro stessa polvere.
Fondamentalmente, i cavalli sono stati, locomotive ad energia solare, alimentate dall'energia solare che assorbivano attraverso la vegetazione. Ma erano limitati dalla relativamente bassa potenza dell'erba cosi come dal loro bisogno biologico di riposare e dormire.
Invece, i motori a vapore potevano lavorare sempre senza riposo. Erano alimentati dalla densa-energia di carburanti fossili che rappresentavano il denso peso di tonnellate di antichi vegetali concentrate in comodi pellet di carbone.
Ogni 11-chilogrammi di carbone rappresentavano l'energia condensata di circa 150 chilogrammi di pianta fossilizzata. Il cavallo non poteva competere con la forza bruta dei motori a vapore. L' Umanità si trovo' alla guida di un nuovo destriero dalla potenza immensa.
L' Università di Economia della Geologia di Chicago studiava i dati minerari del mondo. Uno stupito Hubbert noto' che la produzione di carbone cresceva con un passo esponenziale—raddoppiando più o meno ogni dozzina di anni. Hubbert si chiese per quanto tempo questa crescita avrebbe potuto continuare. Quanto carbone c'era nel mondo?
M. King Hubbert si laureo' con lode nel 1926 e immediatamente inizio' un lavoro estivo con la Amerada Petroleum Corporation nelle selvagge 'città del boom' del Texas saliente.
In piedi in mezzo ai pozzi del petrolio, Hubbert continuo' le sue riflessioni sulla civiltà-che-impiegava possenti carburanti fossili.
Una tonnellata di carbone. Carbone e petrolio erano entrambi carburanti fossili ma mentre una tonnellata di carbone aveva immagazzinata l'energia di 13 tonnellate di vegetazione fossilizzata...
Una tonnellata di petrolio. ...una tonnellata di petrolio non raffinato aveva l'energia di circa 120 tonnellate di antiche piante. Il petrolio era una zuppa super-densa di vegetali di luce del sole chimicamente-distillata.
Cosi come il carbone e' stato un salto di densa-energia sopra la potenza-dei-muscoli il petrolio era un salto sopra il carbone. Il carico di energia del carbone (27 MJ/kg) era spiazzato dall'incredibile energia della densità del petrolio (45 MJ/kg).
Gli ingegneri che si spostavano dal carbone al petrolio, avrebbero quindi potuto fare la stessa quantità di lavoro con un minore, più leggero deposito di carburante o usare lo stesso quantitativo di carburante per fare un lavoro più grosso.
A differenza delle laboriose miniere, il petrolio era comparativamente facile da estrarre. A volte semplicemente bastava fare un foro e il petrolio usciva da solo.
Per di più, il petrolio e la benzina erano liquidi. A differenza degli ingombranti blocchi di carbone il petrolio poteva facilmente essere immagazzinato in vasche e container o spedito tramite tubazioni attraverso la nazione.
Il petrolio sblocco' nuove frontiere per i risultati industriali degli uomini. Era la materia prima per le plastiche: una famiglia miracolosa di materiali che presto divento' comune in tutte le sfaccettature della vita umana.
Il petrolio e il gas motorizzarono equipaggiamenti motorizzati per fattoria...
e generarono fertilizzanti, e pesticidi che aumentarono la produzione globale di cibo nutrendo una popolazione in crescita con reti di trasporto alimentate dal petrolio.
Il petrolio diede una grossa spinta anche all'industria edile livellando e modificando i contorni terrestri cucendo una maglia di cinture nere che connettono nuovi edifici ancora più alti...
...che si spingevano alti e larghi attraverso la Terra.
Il petrolio fece si' che gli umani, per la prima volta, volassero e dopo, orbitassero in alto sopra la superficie del pianeta.
Anche chi non volava beneficio' dalle comunicazioni istantanee dai satelliti lanciati nello spazio dalla fiorente economia dei combustibili fossili.
Nel 1956, Hubbert era al picco della sua carriera, in un lavoro da sogno alla Shell Petroli, ad Houston, Texas. L'amministrazione si fidava della loro 'star geofisica' Hubbert, dandogli una grande libertà intellettuale.
Il suo ruolo aveva un ampio mandato per condurre ricerche a tutto-campo riguardo la geologia del petrolio e l'estrazione di risorse. Hubbert era libero di ricercare su qualsiasi argomento che lo interessasse e nel 1956 era interessato a predire le riserve di petrolio degli Stati Uniti. Sviluppo' un nuovo metodo che era un miglioramento comparato alle tecniche standard dell'industria. Il palcoscenico era pronto per Hubbert per rivelare i suoi numeri alla conferenza dell'Istituto Americano Del Petrolio nel 1956.
6 Marzo 1956: King e Miriam Hubbert guidarono fino alla conferenza, portando 700 copie della ricerca di Hubbert. Viaggiando sulla superstrada fra Houston e San Antonio King Hubbert osservo' i pozzi di petrolio mentre ci passava di fianco. Miriam Hubbert was King Hubbert's wife.
Il capire questi pozzi di petrolio formava le basi delle teorie di Hubbert. Noto' che la resa di un pozzo di petrolio segue una prevedibile, sequenza a forma di campana. Il petrolio e' estratto durante l'intera vita del pozzo, ma il tasso di produzione cambia di anno-in-anno.
I nuovi pozzi hanno un inizio lento ma gradualmente la produzione aumenta.
Ogni mese, ogni anno, produce più barili di quello che lo precedeva. Ma il crescente volume di petrolio che e' estratto ogni anno non può essere sostenuto.
A meta' della vita del pozzo diventa impossibile continuare ad aumentare il tasso di produzione. Fattori geofisici oltre il controllo umano tramano contro i trivellatori.
La pressione scende, e il tasso di produzione del pozzo inverte la curva. Contro tutti gli sforzi della compagnia petrolifera, l'estrazione 'ha un picco', e inizia un declino graduale. Ogni mese, ogni anno, produce meno barili di quello che precedeva.
Il petrolio continua ad essere estratto dal pozzo ma esce in quantità sempre minori finché, alla fine la produzione raggiunge lo zero e il pozzo e' esaurito.
Il genio di Hubbert fu quello di applicare il comportamento di ogni singolo pozzo a al comportamento di grossi campi di pozzi.
Hubbert capi' che la resa di un campo petrolifero era semplicemente la resa cumulativa dei pozzi che punteggiavano l'area. Ognuno di questi pozzi individuali segue il loro tasso di produzione con una curva a campana...
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Hubbert porto' questa logica più avanti realizzando che la resa di uno stato era solamente la somma della resa dei singoli campi petroliferi distribuiti all'interno dei confini. Alcuni stati degli U.S., come la Pennsylvania, erano già nel lato del declino della loro curva a campana.
Espandendo ancora la visuale, Hubbert vide che la produzione della nazione non era niente di più che la somma totale di tutti gli stati. Cosi come i pozzi, i campi e gli stati, l'industria petrolifera degli Stati Uniti era destinata a crescere, raggiungere il picco e poi tramontare verso lo 'zero' inevitabile.
L'intuizione fondamentale dalla ricerca di Hubbert del 1956 fu di capire come il petrolio che alimenta la nostra economia…
...si comporta diversamente dal petrolio che alimenta le nostre auto.
Riempi il serbatoio della tua macchina con carburante, e viaggerà perfettamente per tutto il viaggio. La macchina sarà in grado di viaggiare alla stessa velocità e con la stessa forza...
...fino a che il serbatoio sarà vuoto e il motore si fermerà.
Hubbert capi' che il petrolio che alimenta la nostra economia funziona in maniera diversa. Il 'motore' alimentato-a-petrolio della nostra economia inizio' a girare lentamente e gradualmente aumento' di potenza col tempo.
Tuttavia a differenza di un motore di una macchina, capace di sostenere il suo andamento fino a che gli ultimi fumi sono bruciati l'economia-del-petrolio perde potenza e velocità col tempo mentre ogni anno fornisce sempre meno barili di petrolio sempre più costoso.
King and Miriam Hubbert arrivarono al loro hotel a San Antonio e furono inaspettatamente assaliti da giornalisti!
La visione di Hubbert sulla natura a campana della produzione di petrolio erano noti prima della conferenza. Ma l'informazione misteriosa che i giornalisti volevano era il tempo. Quando pensava Hubbert che il picco sopraggiungesse?
Due mattine dopo, Hubbert si avvio' al leggio e mise fine alle speculazioni. Predette che la produzione di petrolio degli U.S. avrebbe raggiunto il picco, e iniziato il declino nei prossimi 15 anni con l'abbassamento della produzione di petrolio dal 1970 in poi.
Era una sorprendente predizione in un'era nella quale il petrolio degli U.S. stava fluendo a un rateo sempre più grande anno dopo anno. Tuttavia sebbene il tempo fosse roseo, Hubbert ebbe la sensazione che il brutto tempo fosse dietro l'orizzonte. Spiego' la sua logica ai 500 geologi presenti alla conferenza.
Hubbert uso' la geologia e la matematica per vedere oltre l'ingannevole aumento del petrolio. Geologicamente, sapeva che gli U.S. avevano solo una quantità limitata di petrolio grezzo che poteva essere trivellato. Matematicamente, lui sapeva che la produzione doveva, eventualmente, tornare a zero.
Hubbert si appresto' al suo compito come un ingegnere che costruisce una sezione di montagne russe. Il suo costruire era legato a 3 grossi limiti: Limite 1: una fornitura fissa di travi disponibili per costruire la struttura... Limite 2: il bisogno di far partire la pista da 'zero'... Limite 3: la necessita', eventualmente, di riportare la pista di nuovo a zero.
Il primo compito di Hubbert era quello di capire quanti barili disponibili avevano gli U.S. sotto terra all'inizio. Nel linguaggio dell'industria questi erano le 'riserve di petrolio' degli Stati Uniti. Hubbert scelse le proiezioni migliori che aveva disponibile, geologicamente parlando. In analogia con le montagne russe questi rappresentavano la fornitura totale di 'travi' che lui aveva a disposizione per costruire la sua pista.
Hubbert quindi valuto' la dimensione della struttura che già esisteva. La costruzione della montagna russa Americana e' iniziata dal 'punto zero' nel 1859 ma dal 1956, circa un terzo delle travi erano gia state bloccate nella struttura della collina.
Iniziando da questo punto del progetto di costruzione... Il compito di Hubbert era quello di riportare in sicurezza la pista sulla Terra ('allo zero'). Le sue opzioni di costruzione erano limitate.
Usando un numero finito di travi, lui aveva due opzioni: Costruire una curva più alta che si innalzasse di più ma che dopo si fiondasse giù a zero a velocità maggiore. O costruire una curva più piatta che avesse il picco ad un punto più basso e che si allungasse di più con una pendenza minore.
Hubbert era condizionato dai limiti geologici delle riserve di petrolio e dalla convinzione che un giorno l'industria petrolifera avrebbe dovuto ritornare a produzione 'zero'. Hubbert chiamo' questo fenomeno inevitabile 'Picco del Petrolio' e predisse che gli U.S. avrebbero raggiunto il 'picco' fra i 1966 e il 1971.
La previsione di Hubbert era dura e un po' preoccupante ma era quella che la maggior parte dei geologi avevano accettato una volta che avevano tenuto conto dei dati di Hubbert. Pero', la risposta di altri manager e geologi dell'industria petrolifera degli U.S non fu cosi' positiva.
La teoria del picco di Hubbert, era una sfida per 'il-lavoro-come-al-solito'. La fine del petrolio, piuttosto che essere un vago concetto di cui i nipoti avrebbero dovuto preoccuparsi dai dati di Hubbert si capiva che l'industria locale del petrolio avrebbe presto visto un declino. Il boom era quasi finito.
Questo era uno scenario insoddisfacente per qualche amministratore petroliero e burocrati dei sondaggi geologici. Dopotutto, i loro prestigiosi lavori, e il futuro delle loro industrie erano basate su un boom continuo. Un Picco Del Petrolio incombente avrebbe causato molti mal di testa professionali.
Analisti rivali rilasciarono raffiche di nuove stime con numeri nuovi più 'accettabili'. Scritte da economisti che mancavano della suprema conoscenza di geologia e fisica di Hubbert le previsioni alternative avevano sconcertanti buchi logici.
Qualche studio gonfiava grossolanamente le riserve di petrolio Americane fino a tre volte quanto le provate stime di Hubbert prospettavano. Le previsioni più alte erano basate su supposizioni speculative su future scoperte di petrolio in aree dove il petrolio si era difficilmente formato.
Altri fecero supposizioni non realistiche sul modo in cui i trivellatori avrebbero potuto estrarre il petrolio presupponendo che la produzione poteva continuare ad aumentare esponenzialmente fino a che l'ultimo barile di petrolio non fosse stato estratto. Dopo di che si sarebbe raggiunto lo zero subito, con l'industria petrolifera che avrebbe chiuso da un giorno all'altro.
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Hubbert tenne molte conferenze, sperando di aumentare la consapevolezza pubblica del Picco Del Petrolio. Visto come un allarmato portavoce per la società e l'ambiente, Hubbert divenne un culto per molti. Tuttavia sebbene supportato dal pubblico, Hubbert sapeva che sarebbe stata la storia e non le relazioni pubbliche (PR) che avrebbe veramente testato la sua teoria.
Gli anni sessanta passarono la mano agli anni settanta e, come Hubbert aveva predetto, la produzione di petrolio Americana raggiunse il picco nel 1971 e inizio' a mostrare una lenta curva di declino.
Nonostante i migliori sforzi dell'industria del petrolio degli U.S. e la loro migliore tecnologia nonostante gli alti prezzi e la forte richiesta...
...i limiti geologico-geofisici limitavano i flussi di petrolio che potevano essere estratti e la produzione inizio' a declinare. Si', il petrolio continuava a fluire ma fluiva a rate minori di quello che aveva fatto prima. Si', c'era ancora tanto petrolio nella Terra ma era immagazzinato in serbatoi più piccoli, più profondi e meno convenienti dei ricchi giacimenti che erano stati usati prima.
La teoria del Picco Del Petrolio di Hubbert era stata vendicata durante la sua carriera, cosi' più avanti nella vita, punto' la visuale su un bersaglio più grande Hubbert credeva che un picco mondiale del petrolio era inevitabile, a causa della natura limitata e non rinnovabile del petrolio grezzo.
Hubbert ragiono' sul fatto che i trivellatori potevano solo pompare petrolio che doveva prima essere scoperto. E le compagnie petrolifere avevano scoperto sempre meno petrolio ogni anno dalla meta' degli anni sessanta. Con scoperte di nuovi giacimenti in diminuizione prima o poi anche la produzione, avrebbe dovuto diminuire.
Hubbert vide le prove per un declino globale nel ventunesimo secolo. Mentre il tempo passava, l'industria petrolifera avrebbe gradualmente esaurito i campi petroliferi più grandi e convenienti e sarebbe stata forzata a trivellare campi più piccoli e meno convenienti.
Gli Stati Uniti erano stati in grado di ' risolvere ' il problema della diminuzione della produzione locale importando più petrolio da altre nazioni ma Hubbert realizzo' che quando la produzione mondiale avesse raggiunto il picco, non avremmo avuto altri posti da dove importarlo.
Erba (con muscoli animali).Legno. Carbone. Petrolio. Per di più, lasciare il petrolio sembrava destinato ad essere un passo difficile. Per tutta la storia fino alla scoperta del petrolio, l'umanità e' stata abituata ad usare ripetutamente in maniera esponenziale l'energia dei suoi principali carburanti industriali. Un passo alla volta, siamo passati verso carburanti superiori con un costo minore, più facili e con prestazioni migliori.
Eppure dopo il petrolio, per la prima volta, le alternative sembravano sostituti inferiori. Nessuna delle molteplici alternative energetiche arriva vicina all'economicità, convenienza e potenza del petrolio nei suoi giorni d'oro.
Dal picco del petrolio, il picco dei combustibili fossili sembra che non ci sia altro posto dove andare, se non giù verso una civilizzazione alimentata da un livello di energia più basso.
In un mondo con la popolazione in crescita, con una domanda di energia in crescita Hubbert prevedeva uno scomodo periodo di aggiustamento sociale per la razza umana.
Hubbert vide l'era del combustibile fossile come un breve, transitorio periodo nella storia umana. Ridisegno' la sua famosa carta del Picco di Hubber, ma modifico' la breve scala temporale in modo che si estendesse a 5,000 anni nel passato...
...e a 5,000 anni nel futuro.
Con questa scala, la produzione di combustibile fossile si alza e cade come un pilastro monumentale. Milioni di anni di benessere accumulato bruciati in un breve bagliore di antichi raggi di sole...
...che sparivano velocemente nell'oscurità. Una volta usati, mai più riottenibili. L'intera scorta bruciata nella durata di una manciata di vite umane.
...che sparivano velocemente nell'oscurità. Una volta usati, mai più riottenibili. L'intera scorta bruciata nella durata di una manciata di vite umane.
E' importante capire che, il problema del Picco Del Petrolio, non si verifica quando l'indicatore raggiunge lo zero. Piuttosto, si verifica quando il serbatoio e' mezzo pieno. ...e il nostro motore economico inizia a rallentare.
Non c'è dubbio che un picco globale del petrolio si verificherà. Succederà senza riguardo delle ideologie delle persone al potere. Accadrà anche se noi vogliamo che la montagna russa continui a salire o che si livelli e stia cosi' alta per sempre.
Siamo costretti da limiti geologico-geofisici. Ogni anno nel quale estendiamo la pista viene direttamente dalla riserva limitata di petrolio.
E' possibile che la pista oggi sia già alla massima altezza.
Tuttavia non saremo certi che abbiamo passato il picco finché non lo vedremo alle nostre spalle quando inizieremo la lunga discesa verso il basso.
Come una vera montagna russa, la pista che abbiamo davanti potrebbe non essere cosi' regolare come Hubbert aveva predetto. Potrebbero esserci inaspettati su e giù giorni di abbondanza e giorni di crisi. Nuove tecnologie e nuove scoperte. Ma i fatti di base rimangono invariati. Il petrolio e' una risorsa non-rinnovabile che stiamo estraendo molto, ma molto più velocemente di quello che il contesto geologico può rifornire...
...e abbiamo gia' trivellato i depositi facilmente-raggiungibili. Il nostro trend finale punta senza dubbio verso il basso.
Dal picco del petrolio, vediamo il mondo dal più alto punto di vista mai disponibile all'umanità.
Stare al punto massimo, sapendo che siamo al punto massimo, offre uno strano senso di chiarezza e riflessione.
Guardiamo giu' alle nostre creazioni di bellezza e maestosità.
Vediamo i saggi investimenti che continueranno a servirci dopo che il petrolio sara' finito...
...cosi come i pazzi sprechi che non avrebbero mai dovuto esserci.
Mentre iniziamo la nostra discesa, qualcuno vivrà in diniego. Le loro menti bloccate nel passato, quando le cose erano 'normali'.
Fissate su stili di vita estinti, da un era passata di abbondanza. Incapaci di accettare la nostra nuova realtà energetica.
Nella discesa, potremmo maledire le decisioni che abbiamo fatto, e chi le ha prese.
Potremmo perdere tempo ad infamarci a vicenda. Cercando i colpevoli che ci hanno portato qua.
Quelli che avrebbero dovuto sapere meglio. Quelli di cui e' la colpa.
Quelli che hanno sperperato le nostre risorse progettando male un mondo dipendente da una fornitura infinita di petrolio.
Niente di questo ci aiuta ora.
La pista che ci ha portato qua e' fissata al suo posto. Non possiamo far girare l'orologio al contrario.
Oltre il picco, la nostra attenzione passa da un rimpianto per il passato a una preoccupazione per il futuro.
Meta' del petrolio e' andato. Meta' del petrolio rimane.
Come useremo il petrolio che rimane?


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Commenti

Paolo Moretti

27 March 2016

Illuminante.

Gianni

19 January 2016

Chiarissimo e stupendamente illustrato, grazie!

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